Martedì 16 aprile 2019, ore 21:00
Argomento della serata “Il Castello” di Franz Kafka.
“Era sera tardi quando K. arrivò. Il villaggio era sommerso dalla neve. Non si vedeva nulla della collina del Castello. Cosi l’incipit dell’ultimo romanzo, incompiuto, di Franz Kafka, la cui stesura ebbe inizio nel gennaio del 1922, l’autore non ha ancora quarant’anni e ne mancano due alla sua morte per tubercolosi faringea. Non esiste dunque una versione definitiva di mano dell’autore: Max Brod, l’esecutore testamentario, lo pubblicò insieme con altri scritti lasciati dall’amico. Più che un romanzo, Il Castello si può definire un insieme di frammenti, di sublime bellezza, in cui il personaggio K. arriva a un non-luogo, un misero villaggio immerso nel freddo, tenta di avvicinarsi alla meta, Il Castello appunto. Un labirinto di vuoto, stanchezza, solitudine “dove l’ewiger Jude, l’ebreo errante, non può cessare di volere e di cercare”.
Franz Kafka nasce a Praga nel 1883 da una famiglia di commercianti ebrei. Figura tormentata e solitaria, la sua vita è segnata dal difficile rapporto col padre (Lettera al padre, 1919), mentre nelle relazioni sentimentali con Felice Bauer, Milena Jesenka e l’ultima compagna Dora Dymant cerca una impossibile stabilità (Lettere a Felice, 1912-1917; Lettere a Milena, 1920-1923). Al primo libro, Contemplazione (1912), raccolta di prose brevi, seguono i racconti Il verdetto (1913), La metamorfosi (1915), Nella colonia penale (1919). Scrittore che ha sentito come pochi il bisogno di scrivere come forma di salvezza, affida tuttavia all’amico e biografo Max Brod un gran numero di inediti perché alla sua morte vadano distrutti. Brod ne cura invece la pubblicazione. Escono così postumi i tre romanzi scritti nel decennio 1912-1922 e rimasti incompiuti: Il processo (1925), Il Castello (1926) e America (1927).
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