Da quando si inizia a salire lungo le ferrate e fino alla vetta, il panorama che si ammira è semplicemente spettacolare: i laghi Maggiore e di Varese, le isole del Golfo Borromeo, la sponda lombarda, la catena delle Prealpi e delle Alpi formano un insieme davvero magico.
Per raggiungere le ferrate, a Baveno, seguire le indicazioni per la località Tranquilla (fraz. Oltrefiume), dove nei pressi dell’omonimo campeggio si trovano le frecce indicanti il sentiero M3; dopo circa 15 minuti si incrocia il sentiero dei Picasass M3b che conduce in circa 20 minuti all’attacco delle vie.
Per le salite è obbligatorio l’uso del proprio kit da ferrata.
IN AUTO: autostrada A26, uscita Baveno-Stresa, girare alla seconda svolta a destra, alla rotonda prendere la prima uscita e seguire la strada per circa 1 km. In località Tranquilla imboccare la strada di fronte al lavatoio.
CON MEZZI PUBBLICI: una volta arrivati a Baveno, raggiungere la frazione di Oltrefiume ed in località Tranquilla imboccare la strada di fronte al lavatoio.
VIA FERRATA DEI PICASASS livello di difficoltà EEA PD
Tempo di percorrenza circa 2 ore, dislivello 320 m, sviluppo 600 m, esposizione Nord/Est, difficoltà: poco difficile; ritorno dal Monte Camoscio seguendo il sentiero M3 direzione Baveno. Tempo di discesa circa 80 minuti.
Inaugurata nel luglio 2016 dalla Sez. CAI di Baveno, il nome “Picasass” è stato scelto in onore di tutte quelle persone, i “picasass” (scalpellini) appunto, che fin dall’800 hanno lavorato all’estrazione e alla lavorazione del famoso granito rosa dalle cave di Baveno.
Si parte salendo una ripida placconata facilitata da gradini; numerosi traversi e qualche tratto leggermente strapiombante (ma mai faticoso) portano al
passaggio chiave, che è il tratto più delicato della ferrata, ma il più divertente, un terrazzino esposto che porta a salire e successivamente uno spigolo verticale,
ma anche questo con staffe e appoggi sulla cengia che facilitano il transito.
Si riprende a salire con più facilità sino al raggiungimento di un meraviglioso terrazzo con un panorama mozzafiato, dove è posizionato il libro di vetta.
Da questo punto in poi, le difficoltà finiscono e la ferrata diventa una facile progressione anche senza l’uso delle staffe (il granito offre una grande aderenza); si arriva sotto la cima dove coloro che vogliono provare l’ebrezza di camminare su un cavo d’acciaio (ponte Tibetano) possono attraversare la vallata e successivamente
a concludere il percorso passando su una piccola cresta che conduce alla vetta del Monte Camoscio (890 m) termina la via.
VIA FERRATA LA MICCIA livello di difficoltà EEA MD
Tempo di percorrenza circa 1 ora e 30 minuti, dislivello 167 m, sviluppo 250 m, esposizione Nord/Est, difficoltà: molto difficile; ritorno dal Monte Camoscio seguendo il sentiero M3 direzione Baveno. Tempo di discesa circa 80 minuti.
Inaugurata nella primavera 2020 e realizzata dal Comune di Baveno in collaborazione con la locale sez. CAI grazie ai finanziamenti ottenuti dal bando di GAL Laghi e Monti del Verbano Cusio Ossola, il nome dal materiale esplosivo che gli scalpellini “picasass” utilizzavano nell’800 per l’estrazione del famoso granito rosa dalle cave di Baveno.
Mappa e dati tecnici delle vie ferrate dei Picasass e La Miccia
Descrizione via ferrata La Miccia
Immagine versante Monte Camoscio con tracciati
Norme via ferrata dei Picasass
Tracciato via ferrata dei Picasass