I graniti

Il granito è una roccia magmatica intrusiva, formatasi 280 milioni di anni fa: il nome della pietra deriva dal latino granum, cioè fatto a grani. Il granito è, infatti, costituito da cristalli regolari, che si sono formati dal lento raffreddamento del magma.

Nel territorio del Verbano Cusio Ossola i graniti affiorano nell’area dei laghi Maggiore, Mergozzo ed Orta e sono noti appunto come “Graniti dei Laghi”; tra questi il più famoso è il granito rosa di Baveno, che costituisce la parte sommitale del massiccio del Mottarone.

Il granito rosa è composto da quattro minerali, che danno origine a una grana fine molto apprezzata in campo edilizio e decorativo:

- ortoclasio, di colore bianco o rosa è il minerale che dona il caratteristico colore al granito di Baveno.

- plagioclasio, che si presenta in genere trasparente o traslucido.

- quarzo, minerale dall’aspetto vitreo e lucente;

- biotite, minerale appartenente al gruppo delle miche di colore nero-verdastro.

La maggior parte del massiccio del Mottarone è costituito anche da un’altra varietà di granito, il bianco, presente pure nel massiccio del Montorfano. Una vena di granito bianco affiora anche nel Cusio, con cave ad Alzo, Pella e Madonna del Sasso, non più attive.

Sul versante occidentale del massiccio di Montorfano affiora infine la varietà verdastra, nota col nome di “granito verde di Mergozzo”, il cui colore è dato dall’abbondante presenza di clorite.

 

Le altre pietre

L’area ossolana è ben nota anche per altre varietà di pietre ornamentali e da costruzione.

I marmi, conosciuti dai tempi antichi e di particolare pregio ornamentale, sono il rosa di Candoglia (Mergozzo), il Grigio Boden (Ornavasso), il marmo di Sambughetto (Valle Strona) e il Palissandro di Crevoladossola.

Le pietre da opera più comuni sono i serizzi o sarizzi, termine di uso commerciale per indicare rocce metamorfiche di colore grigio scuro e grana uniforme. I serizzi vengono suddivisi per aree di provenienza delle cave (Antigorio, Formazza, Sempione, Monterosa).

Le beole sono pietre dure e resistenti, dall’ottima lavorabilità data dalla facilità con la quale si possono ricavare lastre piane, tradizionalmente impiegate per la realizzazione dei tetti. La beola Grigia è la varietà più comune ed è cavata in diverse località ossolane, tra cui Beura, che pare derivi da essa il nome.

Altre rocce metamorfiche sono, infine, le cosiddette pietre verdi che affiorano in più aree dell’Ossola, quali la Valle Antrona, la Val Bognanco e la Val Vigezzo. Sono localmente note come pietre “ollari” dall’utilizzo che l’uomo ne ha fatto fin dall’antichità per creare dei recipienti (olle), proprio perché sono pietre resistenti al calore.




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