I Comuni di Baveno e Mergozzo (VB), dal 2007 anche attraverso l’Ecomuseo del Granito riconosciuto dalla Regione Piemonte, lavorano da tempo sulla valorizzazione delle cave, che rappresentano un elemento di forte identità storica per il territorio, con l’obiettivo di integrare quelle che da secoli sono considerate solo in ottica di sfruttamento economico, tra l’altro con forte impatto negativo sul paesaggio, in una nuova risorsa per il turismo.
Il ciclo di incontri, che si apre il 7 dicembre e continua il 13 dicembre proseguendo poi con un convegno più strutturato nel 2019, tratterà il tema cave da un punto di vista inedito: gli archivi.
Le cave infatti vengono analizzate attraverso i documenti di archivio, vale a dire le fonti dirette, uno strumento di studio fino ad ora scarsamente preso in considerazione; si proverà poi a creare un collegamento tra diversi territori piemontesi uniti dal fil rouge ‘cave’ e sarà l’Associazione Culturale Tacafile a tentare per il Comune di Baveno questa sperimentazione.
Gli interventi, il primo nel Biellese e il secondo nel VCO, avranno luogo nelle due seguenti date:
MOSSO (BI) – venerdì 7 dicembre 2018, ore 10 – 13, Auditorium Istituto Bona, via Q. Sella 42
BAVENO (VB) – giovedì 13 dicembre 2018, ore 10 – 13, Biblioteca Civica, Piazza Chiesa 8
Questo il programma degli incontri 2018:
I lunghi viaggi dei Graniti del Laghi. Un ponte tra territori nel passato e nel presente
(Elena Poletti, Coordinatrice Ecomuseo del Granito di Montorfano e Museo GranUM)
Le cave nei documenti dell’archivio Borromeo Isola Bella e dell’Archivio Storico del Comune di Baveno, a partire dal XV secolo
(Marinella Bianco, Acta Progetti, studio di archivistica di Torino)
Dalle miniere, ai pascoli, al turismo: i siti archeo-metallurgici in Alta Valsessera.
(Franco Grosso, studio di promozione territoriale)
Recupero e valorizzazione delle miniere dismesse, esperienze locali e internazionali
(Daniele Regis, Politecnico di Torino)
Recupero del sistema delle miniere in Valle Germanasca: arte paesaggio e produzione
(Mario Andriani, laureando Politecnico di Torino)
Seguirà un dibattito aperto al pubblico.